Il consenso informato nella levigatura radicolare rappresenta un passaggio fondamentale per tutelare il diritto del paziente all’autodeterminazione e alla trasparenza nel proprio percorso di cura. Si tratta dell’accettazione libera, personale e consapevole di un trattamento sanitario, espressa solo dopo aver ricevuto informazioni chiare e complete sulle modalità dell’intervento, i benefici attesi, i possibili rischi, le alternative disponibili e le eventuali conseguenze del rifiuto.
Nel caso specifico della levigatura radicolare, una procedura odontoiatrica indicata per il trattamento della malattia parodontale, il professionista – in questo caso l’odontoiatra o l’igienista dentale abilitato – ha l’obbligo di informare accuratamente il paziente e di acquisirne il consenso esplicito prima di procedere. Fanno eccezione solo le situazioni di stato di necessità, come nelle emergenze o quando il paziente è incosciente, oppure i rarissimi casi in cui sia previsto un trattamento sanitario obbligatorio.
Il consenso informato nella levigatura radicolare non è solo una buona prassi clinica: è un obbligo giuridico sancito dalla Costituzione italiana, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dalla legge 219/2017, nonché dai codici deontologici che regolano l’attività di medici e altri professionisti sanitari. Non deve essere confuso con il consenso al trattamento dei dati personali, che riguarda la privacy ed è disciplinato da norme diverse (come il Regolamento UE 2016/679).
Per questi motivi, è essenziale che ogni paziente venga messo nella condizione di comprendere appieno la procedura della levigatura radicolare e possa decidere con consapevolezza se sottoporvisi o meno. Una corretta informazione è la prima forma di cura.
Indice
- 1) Levigatura radicolare: il ruolo del consenso informato
- 2) Perché è obbligatorio il consenso informato nella levigatura radicolare
- 3) Obbligo di informare il paziente prima della levigatura radicolare
- 4) La forma del consenso informato nella levigatura radicolare
- 5) Cosa rischia il professionista se manca il consenso informato nella levigatura radicolare
- 6) Modulistica per il consenso informato nella levigatura radicolare
- 7) Fac-simile da scaricare per il consenso informato nella levigatura radicolare
1) Levigatura radicolare: il ruolo del consenso informato
Anche nel campo dell’odontoiatria parodontale, il consenso informato nella levigatura radicolare rappresenta un passaggio imprescindibile per garantire la libertà decisionale del paziente e il rispetto della sua dignità. Si tratta di un processo che permette al paziente di decidere in modo consapevole, libero e autonomo se iniziare o proseguire con la procedura proposta, solo dopo aver ricevuto tutte le informazioni necessarie in modo chiaro, comprensibile e adeguato al suo stato di salute e livello di comprensione.
Le principali procedure sanitarie in ambito parodontale comprendono:
- Detartrasi professionale: rimozione meccanica del tartaro sopra e sotto gengivale per prevenire l’infiammazione gengivale.
- Levigatura radicolare (o scaling e root planing): trattamento non chirurgico che prevede la rimozione di placca e tartaro dalle superfici radicolari e la levigatura delle radici per favorire la guarigione dei tessuti gengivali.
- Chirurgia parodontale: interventi più invasivi per accedere a zone profonde non raggiungibili con la terapia non chirurgica e per correggere difetti ossei o tissutali.
- Terapie rigenerative: tecniche che mirano a rigenerare l’osso e il tessuto parodontale perso a causa della malattia.
- Mantenimento parodontale: piano di monitoraggio e richiami periodici per prevenire la recidiva dell’infezione.
In tutte queste procedure, il mancato rispetto delle regole sul consenso informato espone l’odontoiatra (o l’igienista dentale, se autorizzato alla procedura) a responsabilità civili, penali e disciplinari, che approfondiremo nei paragrafi successivi. È quindi fondamentale che l’acquisizione del consenso non sia ridotta a un atto burocratico, ma venga riconosciuta per quello che è: un vero e proprio strumento di tutela del paziente e del professionista.

2) Perché è obbligatorio il consenso informato nella levigatura radicolare
La legge 22 dicembre 2017, n. 219, entrata in vigore il 31 gennaio 2018, ha introdotto una disciplina organica sul consenso informato, sulla pianificazione condivisa delle cure e sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). Con questa norma, il legislatore ha voluto tutelare in modo chiaro e inequivocabile il diritto all’autodeterminazione, alla dignità personale e alla salute di ogni individuo, ponendo al centro della relazione di cura la libera volontà del paziente.
Secondo quanto stabilito dalla legge, ogni persona ha il diritto di essere informata sulle proprie condizioni cliniche, di rifiutare o revocare in qualsiasi momento il consenso a un trattamento, di scegliere di non ricevere informazioni, nonché di nominare un fiduciario e decidere se coinvolgere o meno i propri familiari nelle decisioni sanitarie.
Questi principi si applicano anche nell’ambito della levigatura radicolare, una procedura non chirurgica indicata nei casi di parodontite, che deve essere sempre preceduta da un’informazione completa e da un consenso consapevole. L’odontoiatra o l’igienista dentale, in quanto professionista sanitario, è tenuto a rispettare la volontà del paziente, pur mantenendo la libertà di non eseguire trattamenti contrari alla deontologia, alle evidenze scientifiche o alle buone pratiche cliniche.
Il consenso informato nella levigatura radicolare, quindi, non è solo un adempimento formale, ma uno strumento di dialogo, fiducia e responsabilità reciproca, che promuove una medicina sempre più centrata sulla persona.
3) Obbligo di informare il paziente prima della levigatura radicolare
Nel contesto della levigatura radicolare, così come in ogni altro trattamento sanitario, l’obbligo di informare il paziente in modo chiaro, completo e comprensibile è sancito dalla legge e costituisce il fondamento di una relazione terapeutica efficace e rispettosa. Le strutture sanitarie e i professionisti – in particolare odontoiatri e igienisti dentali – sono tenuti a illustrare la diagnosi, la prognosi, i benefici attesi, i rischi potenziali, le possibili alternative terapeutiche e le conseguenze di un eventuale rifiuto o rinuncia alla procedura.
Questo processo informativo, se ben condotto, non si limita alla mera trasmissione di dati clinici, ma diventa un vero e proprio momento di cura, come riconosciuto espressamente dalla legge 219/2017, all’art. 1, comma 8: “Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”. Si tratta di un passaggio essenziale che rafforza la fiducia reciproca e promuove la partecipazione consapevole del paziente.
Nella levigatura radicolare, una procedura spesso percepita come invasiva o dolorosa, la comprensibilità delle informazioni assume un valore ancora più strategico: permette al paziente di affrontare il trattamento con consapevolezza, riducendo l’ansia, prevenendo equivoci e favorendo un’adesione più responsabile al piano terapeutico. La qualità dell’informazione non è solo un dovere giuridico ed etico, ma anche un requisito fondamentale per l’efficacia del trattamento stesso.

4) La forma del consenso informato nella levigatura radicolare
La documentazione del consenso informato nella levigatura radicolare è oggi un obbligo giuridico preciso, stabilito dalla legge 219/2017, art. 1, comma 4. La normativa prevede che il consenso debba essere acquisito e registrato in forma scritta, oppure attraverso videoregistrazioni o altri strumenti compatibili con le condizioni del paziente, come dispositivi di comunicazione per persone con disabilità. Il consenso così raccolto deve essere inserito nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico, assumendo pieno valore legale e probatorio.
Non si tratta, dunque, di una semplice formalità burocratica: la forma scritta del consenso informato nella levigatura radicolare è oggi espressamente richiesta dalla legge come garanzia per il paziente e come tutela per l’odontoiatra o l’igienista dentale, chiamato a documentare di aver fornito tutte le informazioni necessarie prima della procedura. Questo aspetto è cruciale anche per prevenire potenziali contenziosi legali, soprattutto in caso di complicazioni o risultati clinici non conformi alle aspettative.
La mancata acquisizione di un consenso adeguato e formalmente corretto può trasformarsi in una grave vulnerabilità per il professionista, esponendolo a responsabilità medico-legale anche in assenza di errori tecnici. Per questo motivo, ogni procedura di levigatura radicolare dovrebbe essere preceduta dalla consegna e sottoscrizione di un modulo di consenso informato specifico, redatto in modo chiaro e personalizzato. La forma è sostanza: documentare significa proteggere, informare significa curare.
5) Cosa rischia il professionista se manca il consenso informato nella levigatura radicolare
La violazione del consenso informato nella levigatura radicolare comporta conseguenze giuridiche rilevanti su più livelli. In ambito civile, anche in assenza di errori tecnici, l’odontoiatra o l’igienista dentale e la struttura sanitaria di riferimento possono essere chiamati a risarcire il paziente per la sola lesione del diritto all’autodeterminazione, qualora non siano state fornite informazioni adeguate e documentato il consenso. I risarcimenti possono includere danni patrimoniali, danni alla salute fisica e psichica e danni morali o esistenziali. In questi casi, la struttura sanitaria risponde in solido con il professionista, offrendo al paziente una tutela più ampia e certa.
Anche in ambito penale, l’assenza di un valido consenso informato può configurare reati come lesioni personali, omicidio colposo o persino violenza privata, se il trattamento causa danni prevedibili o viene eseguito contro la volontà del paziente. Tuttavia, la giurisprudenza prevalente tende a escludere la rilevanza penale quando l’intervento, seppur diverso da quello autorizzato, è stato eseguito secondo le leges artis, ha prodotto benefici clinici concreti e non è avvenuto in contrasto con una volontà espressa del paziente.
Infine, il mancato rispetto del consenso informato nella levigatura radicolare rappresenta anche un illecito deontologico, sanzionabile dagli Ordini professionali. Il Codice di Deontologia Medica e i regolamenti degli igienisti dentali impongono l’obbligo di informare in modo adeguato e completo, rispettando sempre la volontà e la dignità del paziente. Le sanzioni disciplinari possono variare dall’avvertimento fino alla radiazione dall’albo, nei casi più gravi, con compromissione definitiva dell’esercizio della professione sanitaria. In questo senso, il consenso informato non è solo una garanzia per il paziente, ma anche uno strumento di tutela per il professionista stesso.

6) Modulistica per il consenso informato nella levigatura radicolare
In un contesto normativo sempre più attento alla tutela del paziente, Consavio rappresenta una soluzione tecnologica all’avanguardia per la gestione del consenso informato nella levigatura radicolare. Grazie all’intelligenza artificiale, la piattaforma consente di creare, personalizzare, firmare digitalmente e conservare in modo sicuro i moduli di consenso, rendendo il processo più efficiente, trasparente e conforme agli standard normativi.
Il sistema migliora la comunicazione tra paziente e professionista sanitario, riducendo il rischio di contenziosi e incomprensioni, e pone il paziente al centro della relazione di cura, garantendo un’informazione chiara, accessibile e personalizzata. I moduli sono pensati per rispettare i principi deontologici e giuridici, valorizzando la libertà di scelta e la dignità dell’individuo.
All’interno della piattaforma Consavio è possibile trovare numerosi moduli di consenso informato, non solo per la levigatura radicolare, ma anche per procedure odontoiatriche affini come estrazioni dentarie complesse, trattamenti con laser parodontale, chirurgia mucogengivale o impianti dentali. Ogni modello proposto costituisce una base di partenza da adattare alle specifiche esigenze cliniche e alle caratteristiche individuali del paziente.
Infatti, per essere valido, il consenso informato nella levigatura radicolare deve essere realmente informato, ovvero fondato su una spiegazione comprensibile dei punti essenziali: scopi del trattamento, strumenti utilizzati, durata prevista, possibili effetti collaterali, rischi e limiti della procedura. Con Consavio, questo livello di dettaglio e accuratezza è finalmente raggiungibile in modo semplice, sicuro e legalmente robusto.
7) Fac-simile da scaricare per il consenso informato nella levigatura radicolare
Per agevolare il lavoro dei professionisti sanitari e tutelare al meglio i diritti dei pazienti, abbiamo preparato una raccolta di fac-simile per il consenso informato nella levigatura radicolare e nelle principali procedure parodontali. Ogni modello è stato elaborato per offrire una comunicazione chiara, completa e conforme alla normativa vigente, includendo informazioni fondamentali su benefici attesi, rischi potenziali, alternative terapeutiche e dettagli pratici della procedura.
I moduli sono interamente personalizzabili, così da adattarsi facilmente alle esigenze specifiche del singolo paziente, del professionista sanitario – odontoiatra o igienista dentale – e della struttura sanitaria di riferimento. Questo consente di coniugare efficacia comunicativa, adempimento normativo e qualità della relazione di cura.
Chi opera nell’ambito della levigatura radicolare, come l’odontoiatra specializzato in parodontologia, può scaricare subito il modello di consenso informato più adatto, compilarlo, integrarlo e condividerlo con il paziente. Semplificare il processo di acquisizione del consenso significa anche rafforzare la fiducia reciproca, ridurre il rischio di contenziosi e garantire il rispetto pieno dei diritti della persona. I fac-simile disponibili rappresentano uno strumento utile e concreto per integrare etica, legge e buona pratica clinica.